giovedì 18 marzo 2010

Cementificare, una scelta sbagliata che non rispetta i ritmi della terra

Cementificare, una scelta sbagliata che non rispetta i ritmi della terra
PAOLO ROGNINI
MERCOLEDÌ, 17 MARZO 2010 il tirreno - Spettacolo

Equilibri fragilissimi che possono essere rotti dalle attività umane

La terra, questa sconosciuta. Forse pochi di noi ci riflettono ma essa è la base fondamentale della vita e della produzione alimentare per tutta l’umanità. È sul suolo che si coltiva, che si semina e si raccoglie, che si allevano gli animali. Ed è sempre il suolo che filtra oltre la metà dell’acqua che beviamo e gran parte dell’aria che respiriamo. Gli specialisti che studiano questo particolare ambiente si chiamano pedologi e c’è un gruppo qui in Toscana particolarmente attivo: il gruppo di chimica del suolo dell’Università di Pisa. Saviozzi e Cardelli, pedologi, hanno fatto ricerche interessantissime sugli esseri viventi che abitano gli oscuri meandri di questo misterioso habitat. Le loro ricerche hanno dimostrato quanto ancora c’è da scoprire soprattutto sulle specie non ancora identificate. Anche se nessuno lo sospetta, un suolo per essere “maturo”, può impiagare fino a 100.000 anni: un equilibrio fragilissimo che può essere rotto dalle attività umane. In particolare tutto ciò che viene costruito, cementificato, urbanizzato esaurisce questa preziosa risorsa non rinnovabile.
In Toscana, nuovi modelli costruttivi come la grande distribuzione commerciale e l’espansione delle aree residenziali stanno divorando 1500 ettari all’anno. Sono poco più di 4 ettari al giorno - 4 campi di calcio - ingurgitati dalle ruspe, sigillati dal cemento e dall’asfalto. Riusciremo un giorno a capire che conservare questo scrigno pieno di ricchezze ancora nascoste, significherà conservare la vita anche per le generazioni future?

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