Pat, nasce la nuova città
P.N.D.
Il Gazzettino, Venezia, 24/12/2012
Il consiglio comunale ha approvato il piano strategico per il territorio metropolitano
Stop alle grandi navi, scatta l’iter per stadio e il Quadrante di Tessera
Il
criterio è quello di non "consumare" suolo, ma di valorizzare gli spazi
già esistenti. Certo, lo sviluppo della città - Venezia, Mestre,
Marghera - è garantita. Lo "sfogo" sarà verso Tessera e il suo
Quadrante. Il resto dovrà essere valorizzato ma senza "mangiucchiare"
nuovi territori. E se soluzioni ci dovranno essere queste saranno "in
verticale", recuperando gli spazi esistenti all'interno dei perimetri
cittadini. É un po' questa la filosofia del Pat, il Piano di assetto del
territorio, approvato l'altro giorno in consiglio comunale con 22 voti
favorevoli, sette contrari (Pdl, Lega, Prc, Funari) e due non votanti
(Conte del Pd, Lastrucci). Un "passaggio" storico che punta a delineare
la città soprattutto in funzione metropolitana. E in questo senso vanno
intesi in particolar modo scelte strategiche come l'area di Tessera
(stadio, casinò, zone sportive); il no attuale alla seconda pista
dell'aeroporto, ma con ampi margini di manovra sul futuro, anche in
relazione agli assi con gli scali di Treviso e Trieste; la scelta per un
rilancio della manifattura a Porto Marghera secondo standard da Terzo
millennio e infine la "grande partita" della mobilità che farà perno sul
tram, sul raccordo con il Sistema ferroviario metropolitano costituendo
una grande "C" in relazione all'interscambio tra Venezia-Santa
Lucia-Mestre-Aeroporto. Criteri che hanno portato anche al "no" al
progetto sulla sublagunare anche se - come riferiamo qui sopra - la
"metropolitana" rimane all'ordine del giorno, sempre che vi sia un
progetto adeguato e nuovo, e non quello finora conosciuto ormai superato
dalle circostanze e dalle innovazioni tecnologiche. Altro punto
centrale anche il "no" deciso alla grandi navi nella Laguna di Venezia.
«E un piano - chiarisce l'assessore all'Urbanistica, Ezio Micelli - che
ricalibra la città d'acqua e di terra. Mi ritengo molto soddisfatto. Non
puntiamo all'espansione territoriale, ma a ricostruire». E sul Pat
approvato gongolano Giuseppe Caccia, Camilla Seibezzi e l'assessore
Gianfranco Bettin (In Comune). «Tanti elementi positivi - sostengono - e
condivisi con la cittadinanza per il governo del territorio bloccando
mire speculative e imposizioni dall'alto». Carlo Pagan (Pd) ribadisce
invece l'impegno del Partito Democratico: «Abbiamo detto sì ad uno
strumento di pianificazione strategica fondamentale - sottolinea - che
tiene, tra l'altro, in forte considerazione la questione ambientale e la
tutela del territorio». Contesta l'approvazione del Pat, Sebastiano
Bonzio (Prc): «La mia idea - taglia corto - era diversa, oltre che nei
contenuti, anche nel metodo. É stato dato l'ennesimo schiaffo alla
partecipazione democratica dei cittadini e pure, per altri versi, al
consiglio comunale».