sabato 10 dicembre 2011

CEMENTIFICAZIONE, IL VIZIO DI TUTTI

CEMENTIFICAZIONE, IL VIZIO DI TUTTI
MASSIMO PAOLI
LUNEDÌ, 07 NOVEMBRE 2011 IL TIRRENO -- Attualità

Alla fine la natura avrà anche fatto la sua parte nel determinare il disastro delle Cinque Terre prima e di Genova poi, ma come ha ben detto nel suo editoriale di alcune domenica fa anche il direttore Bernabò, credo sia evidente a tutti che il tema vero posto dalle pressioni naturali di questi giorni sia il sostanziale abbandono della manutenzione dei suoli e delle infrastrutture idrogeologiche (fiumi, laghi ecc.).
Non è sinceramente accettabile che un acquazzone, pur intenso e particolarissimo (in ogni caso non di certo un uragano), non appena lasci cadere concentrazioni d’acqua più elevate della media o duri più di un paio di giorni, faccia cadere argini, allaghi aree industriali e ora anche aree urbane di metropoli con centinaia di milioni di euro di danni, rovini la vita a migliaia di persone. Stavo per dire, nel 2011 non è accettabile, ma ormai siamo nel 2012 e, a parte la profezia “maya” che aleggia su di noi, allora lo è anche meno.
Diciamo la verità l’unica politica veramente bipartisan di questo paese è sempre stata solo quella che riguarda la cementificazione dei suoli e dei territori, l’abbandono, i condoni e le altre amenità che accompagnano la devastazione dei suoi assetti idro-geologici. Non voglio dire che i comportamenti tenuti sono tutti uguali, a livello nazionale il centro destra è largamente in vantaggio nel virtuale “premio Attila” che potremmo assegnare. Ma a livello locale, pur non condividendo certi estremismi “verdi”, si deve ammettere che anche in alcune realtà amministrate da sempre dalla sinistra, l’ambiente non è stato ai primi posti dell’attenzione politica e sociale.
Ovviamente viene da pensare a cosa diavolo ci stanno a fare le autorità preposte al controllo e alla manutenzione idro-geologici e tra queste spiccano per incomprensibilità del mandato, o meglio, per incomprensibilità dell’interpretazione di tale mandato, i consorzi di bonifica che oltretutto riscuotono una sempre più discussa e discutibile tassazione specificatamente mirata alla conduzione idro-geo-dinamica dei suoli, e con esse le autorità dei bacini e così via. Ce la potremmo cavare dicendo, come in molte-troppe altre occasioni, che in realtà mancano le risorse, ma se penso a quei torrenti che alle Cinque Terre hanno spazzato via intere realtà e ucciso 11 persone o a quell’argine venuto giù a Genova come se fosse di burro provocando le condizioni per la morte di altre 6 (evento questo particolarmente sfortunato), mi viene da pensare più semplicemente che la manutenzione del territorio non portando troppi voti in verità non “meriti” troppa attenzione.
Ma non si può nemmeno crocifiggere solo la classe politica, perché questo è un tipico tema di cultura democratica generale.
Quando si parla di attenzione alle problematiche degli equilibri idro-geologici dei suoli, i cittadini normali, la cosiddetta società civile che fine fa? Non posso dimenticare i “dollari agli occhi” dei mille piccoli proprietari pronti ad allargare le loro casette del fatidico 20% in più (anche se in territori delicati) prevista da una delle tante scellerate iniziative di questo governo, poi rientrata almeno in parte. Non posso dimenticare la spinta costante che deriva dagli abusi, non di pochi, non di alcuni reietti, ma abusi di massa che cementificano i corsi d’acqua, che disboscano, che trasformano annessi agricoli in casali dai cubaggi spaventosi, che sconfinano nelle aree di esondazione, che mettono a rischio di frana intere colline. No, non è soltanto la classe politica ad essere sotto accusa in questi momenti, lo siamo tutti. Un “tutti”, però, che per una volta non deve e non può trasformarsi in “allora nessuno”. Ci vuole una nuova consapevolezza ambientale. Dobbiamo farci entrare nel DNA culturale un principio, semplice quanto rivoluzionario, l’economia insostenibile ci porta all’insostenibilità dell’economia, dobbiamo abolire i modelli di sviluppo scellerati, distruttori delle risorse non facilmente ricostruibili proprio come gli assetti idro-geologici.

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