giovedì 10 febbraio 2011

"Sottratto alle coltivazioni un quinto delle aree fertili"

"Sottratto alle coltivazioni un quinto delle aree fertili"
MARTEDÌ, 25 GENNAIO 2010 LA REPUBBLICA - Torino

"Non possiamo essere gli unici a pagare il prezzo per qualsiasi uso del suolo"

Addio ai campi. Nell´ultimo ventennio in Piemonte un quinto di terreni fertili è stato sottratto all´agricoltura, con un ritmo di 3,5 ettari al giorno. Lo evidenzia la Confagricoltura di Torino in un documento denuncia mentre gli enti locali discutono il progetto «Corona verde», che punta a creare un´area-cintura ecologica intorno a Torino.
I dati su cui insiste Confagri sono i quasi 24 mila ettari agricoli ´cancellati´ fra il ´90 e il 2008 nelle otto province del Piemonte e i quasi 7500 spariti nella sola area torinese (pari al 15%). Un incremento del consumo di suolo cui non corrisponde un aumento della popolazione, come dimostrato i dati del Censis.
L´organizzazione agricola chiede un diverso approccio nel realizzare nuove opere per preservare le ultime terre fertili rimaste e suggerisce norme che privilegino il recupero edilizio esistente degradato e non utilizzato, limitazioni alle espansioni urbanistiche evitando quelle a macchia di leopardo, l´inedificabilità dei terreni di maggior pregio agricolo.
«Il rispetto di queste linee guida - afferma Vittorio Viora, presidente di Confagricoltura Torino - gioverebbe agli agricoltori che hanno sempre più a che fare con l´eccessiva frammentazione degli appezzamenti, un allungamento dei tempi di spostamento dei mezzi agricoli, una maggiore difficoltà di irrigazione».
«L´agricoltura - spiegano alla direzione di Confagricoltura Piemonte - non può continuare a pagare il prezzo di qualsiasi occupazione di suolo che ha come fine ultimo la cementificazione. Nessuno si sognerebbe mai di espropriare una fabbrica o di far passare una pista ciclabile in mezzo a un supermercato. In questo senso chiediamo più rispetto».
Un buon test di verifica può essere il progetto »Corona verde» che, sostenuto dalla Regione con un finanziamento di 10 milioni, punta a creare percorsi ambientali attrezzati «all´insegna di un moderno connubio tra uomo e natura». «La costruzione di opere ex novo - spiegano a Confagricoltura - dovrà tener conto dell´ulteriore riduzione di suolo fertile e pertanto dovranno essere previsti adeguati indennizzi per chi mette a disposizione una parte della propria attività, destinandola a un utilizzo pubblico».
(e.d.b.)

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