sabato 15 ottobre 2011

Lapidi e monumenti, l’arte nei cimiteri

Lapidi e monumenti, l’arte nei cimiteri
ISOTTA BOCCASSINI
MERCOLEDÌ, 12 OTTOBRE 2011 IL TIRRENO -- Viareggio

Il Comune cataloga le opere di valore realizzate nei quattordici camposanti

MASSAROSA. Lapidi, tombe e loculi? La cura dei cimiteri sta a cuore a tutti ed assume ancor più importanza grazie al piano regolatore cimiteriale messo in atto dal comune di Massarosa.
Nei nostri cimiteri sono presenti innumerevoli lapidi commemorative, vere e proprie schegge di storia dimenticate senza che alcuna legge che le tuteli, e che, non raramente, versano in precarie condizioni di degrado e incuria.
Per questo motivo il Comune a seguito dell’approvazione del piano, avvenuto un anno fa, ha dato il via alla catalogazione di monumenti, lapidi e tombe che si trovano all’interno dei cimiteri del Comune e che abbiano rilevanza dal punto di vista storico/artistico. Sono quattordici i cimiteri interessati, per un totale di 137 opere inserite all’interno della catalogazione. L’architetto Mario Musetti si è occupato di portare a termine questo minuzioso studio, in concomitanza con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Lucca, analizzando monumento per monumento le caratteristiche che eventualmente l’avrebbero resa degna di una maggiore tutela rispetto alle altre. «Le tombe catalogate sono datate non oltre il 1960: si tratta di lapidi, statue e cappelle gentilizie che rappresentano un importante patrimonio per la collettività. Come stili, predominano la scuola pietrasantina e quella lucchese, ma nessuna opera risulta firmata».
Sui quattordici cimiteri presenti all’interno del Comune solamente sette contengono monumenti funebri di particolare rilevanza artistica: sono quelli di Bozzano, Quiesa, Massarosa, Pieve a Elici, Stiava, Corsanico e Massaciuccoli. «Da queste prime analisi, che sono state avviate l’11 aprile 2011 - prosegue l’architetto Musetti - la Sopraintendenza di Lucca potrà decidere di fare approfondimenti sulle opere che ritiene degne di maggiori studi e analisi».
Tra i monumenti, oltre a lapidi, tombe e cappelle gentilizie, troviamo figurativi come madonne, cristi, angeli alati, ma anche piangenti, tutti realizzati con marmo versiliese e in stile decisamente realistico. «Sono rimasto sorpreso dall’enormità di materiale a disposizione - conclude l’architetto -, e sono certo che molte opere saranno sottoposte dalla Sopraintendenza a ulteriori analisi e approfondimenti, col fine di garantirgli un’ulteriore tutela».
«Questa catalogazione è un impegno che ci eravamo assunti in Consiglio Comunale in occasione dell’approvazione del piano regolatore cimiteriale - spiega l’assessore Damasco Rosi. È un atto doveroso mettere fine al vuoto normativo che si protrae da molti anni, garantendo la tutela di monumenti di particolare pregio, ingiustamente sottovalutati e oggetto di degrado e incuria».

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