domenica 14 aprile 2013

Italia nostra: tutelare montagna e prati

Italia nostra: tutelare montagna e prati
Marika Giovannini
Corriere del Trentino, 27/03/2013
TRENTO — Sviluppo equilibrato in montagna, rete viaria da approfondire, moratoria all'urbanizzazione delle aree non edificate ai margini dei centri abitati. Queste le richieste lanciate da Italia nostra al governatore Alberto Pacher nel giorno dell'elezione del nuovo presidente: Beppo Toffolon prende infatti il posto di Salvatore Ferrari.

TRENTO — Basta con la «frenetica atmosfera da luna park» che oscura «la bellezza e la serenità della montagna», ma anche con gli «schemi dispersivi» dell'urbanistica attuale: «Meglio prevedere una moratoria all'urbanizzazione di tutte le aree inedificate poste ai margini degli insediamenti urbani finché le comunità di valle non abbiano stabilito limiti immodificabili ai perimetri degli ambiti urbani».
A pochi mesi dalle elezioni provinciali, la sezione trentina di Italia nostra si rivolge direttamente al governatore Alberto Pacher. E in una lettera aperta, destinata anche agli assessori di Piazza Dante, indica i nodi da risolvere e le direzioni da seguire in materia urbanistica, paesaggistica e infrastrutturale.
L'occasione per fare il punto della situazione è stata la riunione della direzione della sezione di lunedì, nel corso della quale Italia nostra ha rinnovato le cariche. Con un cambio al vertice importante: Salvatore Ferrari, alla guida della sezione dal 2012, si è dimesso dopo aver ottenuto un incarico alla Soprintendenza per i beni storico-artistici della Provincia. «Voglio evitare situazioni, anche solo apparenti, di conflitto di interesse» ha spiegato Ferrari. Al suo posto la direzione ha scelto l'architetto Beppo Toffolon, che finora aveva svolto il ruolo di vice. La seconda carica sarà occupata quindi da Ezio Chini, mentre la segreteria sarà in mano a Cristina Mayr.
Proprio di Toffolon, ancora nelle vesti di vicepresidente, è la firma in calce alla lettera aperta a Pacher, inviata il 26 febbraio: cinque pagine fitte di riflessioni sulla situazione ambientale del Trentino e proposte per migliorare il quadro. «Innanzitutto rivolgiamo alla giunta provinciale un invito al dialogo, in questi anni troppo spesso negato» esordisce Toffolon, che cita due casi emblematici di mancato confronto: l'inceneritore e il carcere di via Pilati.
Poi l'approfondimento sui «principali problemi che ci stanno di fronte». A partire dal rapporto tra turismo e montagna: «L'impressionante rapidità con cui il paesaggio alpino si è trasformato — si legge — deve indurci a riflettere sulle conseguenze di un'espansione turistica senza limiti e a ricercare un utilizzo equilibrato». Così sull'urbanistica: «La tendenza alla dispersione è insostenibile. È imprescindibile conservare ciò che resta delle aree agricole». Ma Italia nostra punta l'attenzione anche sui centri storici («La giunta rifletta sulle conseguenze delle modifiche introdotte alle norme urbanistiche») e sulle ferrovie («Scelte infrastrutturali e urbanistiche non possono più essere affrontate separatamente»). Con proposte precise anche sul fronte delle strade: «Piazza Dante — è l'invito — avvii un approfondimento sul tema della progettazione paesaggistica della rete viaria».

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